lunedì 20 aprile 2020

Petite Digression



Agli inizi della fondazione dei “Quinze-Vingts”, si sa che erano tutti uguali, e che i loro affari si decidevano a maggioranza di voti. Distinguevano perfettamente al tatto la moneta di rame da quella d’argento; nessuno di loro scambiò mai del vino di Brie per del vino di Borgogna. Il loro odorato era più fine di quello dei loro vicini che avevano due occhi. Ragionarono perfettamente sui quattro sensi, cioè ne seppero tutto quanto ne è permesso saperne; e vissero tranquilli e fortunati quanto possono esserlo dei “Quinze-Vingts”. Disgraziatamente un loro professore pretese di avere nozioni chiare sul senso della vista; si fece ascoltare, intrigò, formò degli entusiasti; infine fu riconosciuto capo della comunità. Si mise a giudicare sovranamente dei colori e tutto fu perduto.
Questo primo dittatore dei “Quinze-Vingts” si creò dapprima un piccolo consiglio, con il quale si rese padrone di tutte le elemosine. In tal modo nessuno osò opporgli resistenza. Decise che tutti gli abiti dei “Quinze-Vingts” erano bianchi: i ciechi lo credettero; non parlavano che dei loro begli abiti bianchi, per quanto non ve ne fosse uno di quel colore. Tutti li presero in giro, essi andarono a lamentarsi dal dittatore, che li ricevette malissimo; li trattò da novatori, da spiriti forti, da ribelli, che si lasciavano sedurre dalle opinioni erronee di coloro che avevano occhi, e che osavano dubitare dell’infallibilità del loro signore. Questa lite formò due partiti.
Il dittatore per placarli emise un decreto per cui tutti i loro abiti erano rossi. Non vi era un solo abito rosso ai “Quinze-Vingts”. Li si prese in giro più che mai. Nuove lamentele da parte della comunità. Il dittatore andò su tutte le furie, gli altri ciechi anche: si combatté a lungo e la concordia venne ristabilita solo quando fu permesso a tutti i “Quinze-Vingts” di sospendere il giudizio sul colore dei loro abiti.
Un sordo, nel leggere questa storiella, riconobbe che i ciechi avevano avuto torto a giudicare i colori; ma rimase fermo nell’opinione che spettava solo ai sordi giudicare la musica.
Voltaire 1766


Nota:
L’ospizio parigino per ciechi di “Quinze-Vingts” (“Quindici-Venti”), collocato verso l’estremità del Louvre, era così chiamato perché poteva ospitare trecento persone

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